statement & cv

I portray fragments of human lives and identity. To succeed it, I fall into the reality of others, simply listening, and their stories become the trace of an action of performing art (in space and time), normally documented through photography, audio or video .

My body play through the touch of my hands, and there I become a sculptor who models a thin fragment of white cast on the body of the people portrayed, allowing them to look at a new point of view of themselves, from the outside of their body. Pure empathy allows me to bring out their most intimate identity: the process that generates this portrait is very important for me, and I believe that the artwork is is the emotion that is generated by mirroring (me in them / them in me / them in their own “double” ).

For many years I have been working on this reinterpretation of life cast and today I am still in love with it, even though I experiment a lot of photography printed on materials that must be congruent to the content of the story of the person: lightness and light for me are  the fundamental proportions of my concept of beauty. I have always had the talent to see the beauty even in the worst people or situations and that is why I love getting into complex social situations, especially where the identity (social and personal) is extremely compromised: bringing out hidden beauty becomes an exciting challenge as well as an important responsibility. 

Show off these projects becomes the last relational step for me: the public, physically involved in my installations to perform micro actions (in these cases the stories are more complex and therefore also their restitution), automatically falls into the portrayed in an active way, living it (and then reinterpreting it). So the works are more empathic devices of a history of identity than real aesthetic artifacts. In this process (which involves many actors in medium-long periods of time) I have experienced that the public image of the people portrayed is retrained, that people open themselves emotionally to difficult topics, I have seen that walls break down and new windows are opened of empathic dialogue, removing prejudices, fears and reticence.

**//**

Ritraggo frammenti di vite umane e di identità. Per riuscirci mi calo nella realtà degli altri, in ascolto, e i loro racconti diventano la traccia di una vera e propria azione di performing art (in uno spazio e in un tempo definito), normalmente documentata attraverso la fotografia, l’audio e il video. Il mio corpo entra in gioco attraverso il tocco delle mie mani, e lì mi trasformo in una vera e propria scultrice che plasma un sottile frammento di gesso bianco sul corpo delle persone ritratte, permettendo loro di guardarsi da un nuovissimo punto di vista: sgusciati fuori dalla propria corazza, si guardano e si toccano “da fuori” del proprio corpo.

La pura empatia mi permette di far emergere la loro identità più intima: è il processo che genera questo ritratto che per me è importante, è l’emozione che si genera specchiandosi (io in loro/loro in me/loro nel proprio “doppio”) che credo sia la vera opera.
Da molti anni lavoro su questa reinterpretazione del calco dal vero e all’oggi ne sono ancora innamorata, pur sperimentando molto la fotografia stampata su materiali che devono essere congruenti al contenuto del racconto: la leggerezza e la luce per me sono, all’oggi, le proporzioni fondamentali del mio concetto di bellezza. Ho sempre avuto talento nel vedere la bellezza anche nelle persone o situazioni peggiori ed è per questo motivo che amo calarmi in situazioni sociali complesse, particolarmente dove l’identità (sociale e personale) è estremamente compromessa: far emergere il bello nascosto diventa una sfida eccitante oltre che un’importante responsabilità.

Portare in mostra questi progetti diventa poi l’ultimo tassello relazionale importantissimo per me: il pubblico, fisicamente coinvolto nelle mie installazioni a compiere delle micro azioni (in questi casi i racconti sono più complessi e quindi anche la loro restituzione), si cala automaticamente nel ritratto in maniera attiva, vivendolo (e quindi reinterpretandolo). Le opere quindi sono più i dispositivi empatici di una storia di identità più che veri e propri manufatti estetici. In questo processo (che coinvolge molti attori in periodi di tempo medio-lunghi) ho sperimentato che l’immagine pubblica delle persone ritratte si riqualifica, che le persone si aprono emotivamente ad argomenti difficili, ho visto che si abbattono muri e si aprono nuove finestre di dialogo empatico, allontanando pregiudizi, paure e reticenze.

SOLO EXHIBITIONS

2014
Impronte Sfiorate, Paola Michela Mineo e vite custodite all’ICAM, Spazio Oberdan, Milano a cura di Marco Testa
2010
Colours & Soul, Colordesigner studio, Milano a cura di Federico Picone
2008
Umano troppo umano, Satura art gallery, Genova a cura di Alessandro Castiglioni
2007 
La metamorfosi dell’arte attraverso il corpo umano, Kitsch, Milano a cura di Alessandro Castiglioni

PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE

2018
– Cibart, Seravezza (Lu)
– Materika, Andria, a cura di Cosimo Strazzeri
– No Place, Santo Stefano di Magra Ex ceramiche Vicari, (Sp)
– AWB Gallery, web exposition, con Sudario 2012

2017
– Carrara Open Studio, UNCONVENTIONAL JEWELS con Pietraquadra design di Valeria Eva Rossi- MMXVII pCn: Il cammino dell’uomo tra Arte e Fede; da Ugo Guidi a Igor Mitoraj, Firenze, Basilica di San Lorenzo, Salone Donatello e Sagrato, NAG Gallery 

2016
– Il corpo e l’anima, Museo degli Ipogei, Trinitapoli (Bt)

2015 
– Emulate #1, Arquà Petrarca, (PD)
– Emulate#2, Museo Internazionale della Maschera A. e D. Sartori, Abano (PD)
– Arte senza Confini, Vanzago, Milano Expo
– Incontra, Legnano (Mi)

2013
– Voci di Arte Contemporanea a Roma, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma a cura di Marco Testa

2010
– Iulm Openair Universita’ Iulm aperta ai grandi artisti, Helidon Xhixha e Paola Mineo, Milano

2009
– Elogio a Marco Mantovani, Fondazione Marco Mantovani, Milano 
– ARTinART,Marina Anhouill Showroom in Gstaad, Svizzera 
– 1000 artisti a palazzo, Palazzo Borromeo, Cesano Maderno (MI)

2008
– Genova meats Easton, Satura art gallery, Genova
– Festival del crimine, Satura art gallery, Genova

2007
– Apartment art, Ternate (VA) a cura di Elisa Bollazzi

PERFORMANCE

2018
– Performance EGO-ALTER EGO, per Cortepalla, Pietrasanta
– Performance EGO-ALTER EGO, per Festival Fuorinorma, Roma Casa internazionale delle Donne
– Performance Sudario Remake, per la galleria Spazio Rizzato, Marano Vicentino (VI) in esclusiva per Performance art tv.
2017
– Performance Windows, Studio Misja K. Rasmussen, Pietrasanta (LU)
– Performance “Mirroring a point of view” per P.A.L. Paesaggio Arte e Landscape, Lago di Viverone, Roppolo
2016
– Performance per il videoclip del singolo Aquile di Sabbia, di Mirta Jacober, regia di Francesca Fini.
2013
– Silvana danza, I.C.A.M., Istituto a custodia attenuata Madri, Milan
– Suvada nel campo di Baranzate, 
– Marina maternità, I.C.A.M., Istituto a custodia attenuata Madri, Milano
– Chiara e il sogno, I.C.A.M., Istituto a custodia attenuata Madri, Milano
– Emina la scelta, I.C.A.M., Istituto a custodia attenuata Madri, Milano
– Alter ego, I.C.A.M., Istituto a custodia attenuata Madri, Milano
2010
– White Lory, performance with Lory del Santo for Ares Onlus, Milano
– Light Me Up, Colordesigner studio, Milano
– Rebirth, Teatro Cabotto, Milano

RESIDENZE

P.A.L. Paesaggio Arte e Landscape, Lago di Viverone, Roppolo

WORKSHOP & LESSONS

2018
– Scuola Internazionale di Milano with Heather McReynolds
La Vigna Art Studio
– Istituto Marconi, Viareggio (Lu)
MuSA – Museo virtuale della scultura e dell’Architettura, all’interno della Rassegna della Versiliana, Pietrasanta a misura bambino (LU)
Touch Art Experience, micro workshop esperienziali 

EVENTI

2018
– Portraits, per Cortepalla shop , Pietrasanta (Lu)
2016 
– Direzione artistica di #waitingwalkingwater, Franciacorta, durante The Floating Piers di Christo e Janne-Claude.
– Speech alla Tavola Rotonda di TFP Live, The Friday Project, Milano.
2015
– Vite, per La Vigna di Leonardo, presentazione dell’installazione dedicata al giardino di Casa degli Attellani, Milano. 
– “Plasmare le emozioni “ la psicoanalisi incontra la scultura. Conversazione con Massimiliano Soldati ed Erica Minazzi , psicologi di Jonas Varese, per il ciclo Vita, Immagini, Parole in cui varie forme di arti visive e dialogano con il vertice psicoanalitico.
2012
– Touch Art Casting, The Milk Bar, Milano
– The Cool Hunter Trade Show, Palazzo delle Stelline, Milano
2010
– Speech alla Tavola Rotonda della presentazione del libro: “Donne sull’orlo della crisi economica. Diventa manager di te stessa: impara a vedere rosa e non resterai al verde” di Monica D’Ascenzo e Chiara Vercelli.